Certificazioni delle casseforti, facciamo ordine

 

Osservando attentamente l’interno di una cassaforte certificata, si può incappare in alcune etichette con sigle numeriche dal significato ignoto: UNI 14405, UNI EN 1143-1, UNI 1300, questi ‘codici’ fanno riferimento a normative europee che classificano i mezzi di custodia in relazione alla loro resistenza ai tentativi di scasso.

La prima distinzione da fare, per capire meglio questa catalogazione, è tra casseforti professionali e quelle ad uso domestico.

Spesso, quando si consultano i siti specializzati, viene mutuato il concetto secondo il quale le casseforti certificate UNI 14450 siano stato progettate per uso domestico (ambienti privati), mentre quelle certificate UNI EN 1143 siano per l’uso professionale.

 

Alla base di questa classificazione, eccessivamente a reparti stagni, c’è una traduzione errata, ma per comprenderne meglio l’origine occorre fare un passo indietro fino alla nascita delle normative.

 

Un po’ di storia UNI EN 1143

 

Oltre 20 anni fa, nel 1994, venne pubblicata la normativa europea UNI EN 1143 che entrò nel merito della resistenza agli scassi delle casseforti ad uso professionale.

I mezzi di custodia, a seguito di questa introduzione, iniziarono a venire classificati in gradi, ordinati secondo gli esiti derivanti da alcune prove soggettive, eseguite da operatori esperti presso laboratori specializzati e accreditati.

Nel 2005, invece, si profilò l’intenzione di classificare anche i mezzi dal grado di sicurezza inferiore al grado minimo previsto dalla UNI EN 1143.

Venne così pubblicata la normativa europea 14450, dedicata a strumenti di custodia più ‘leggeri’ e scritta anch’essa in lingua inglese nel cui testo si faceva riferimento alle “Security Storage Units” che, tradotto in italiano, significa letteralmente “Unità di Deposito Sicuro”.

Il disguido, da cui nacque la classificazione a comparti stagni, deriva da una sorta di ‘licenza poetica’ che tradusse il termine contenuto nella normativa in “Casseforti ad Uso Privato”, da lì si originò la divisione che, ancora oggi, distingue erroneamente gli usi delle casseforti in prodotti per privati (UNI 14450) e per professionisti (UNI EN 1143-1).

Risulta chiaro che ad un privato, che necessiti di tutelarsi in maniera significativa, non converrà acquistare una semplice ‘Unità di Deposito Sicuro’ Uni 14450, la soluzione più corretta sarà orientarsi su un modello certificato UNI 1143 di grado di sicurezza adeguato.

 

Le casseforti certificate UNI EN 1143-1

 La norma europea UNI En 1143-1, risalente al 1994 e aggiornata nel corso degli anni successivi, permette la classificazione dei mezzi di custodia ad uso professionale in 14 gradi di resistenza crescenti, dal grado 0 al grado XIII, grazie a determinate prove soggettive.

 

Ogni cassaforte, in merito al grado per il quale la si vuole certificare, subirà prove d’accesso parziale e totale, discorso a parte si può fare per le camere corazzate che, per via della loro stessa conformazione, dovranno superare solo prove di accesso totale.

 

La procedura di certificazione, nel dettaglio, prevede una serie di prove di scasso condotte dal team di laboratorio che, prima di procedere, studia attentamente il progetto e definisce le strategie di attacco con gli utensili più idonei per dimostrare che la cassaforte non sia del grado richiesto. Gli utensili utilizzati influiscono sul punteggio in funzione di coefficienti definiti nella norma. Se la cassaforte resiste a questi attacchi, può essere certificata al grado richiesto.

Una volta superate le prove, il laboratorio rilascia un rapporto di prova che verrà presentato all’ente di certificazione il quale, valutata la capacità organizzativa e tecnica del produttore a garantire la conformità della produzione, emette il certificato e l’autorizzazione ad apporre l’apposita etichetta sulla cassaforte certificata. Sull’etichetta devono comparire le informazioni relative al produttore, anno di produzione, modello, norma di riferimento, grado di resistenza

 

Le casseforti certificate UNI 14450

Nell’ambito dei contenitori di sicurezza, certificati secondo la norma 14450 e denominati comunemente ‘casseforti per uso domestico’, si possono distinguere due livelli specifici, stabiliti in base alla resistenza dimostrata durante il test.

La prova è realizzata con utensili meno impattanti rispetto a quelli previsti dalla normativa UNI EN 1143-1.

 

  • Per essere classificato al livello S1, il mezzo di custodia dovrà resistere all’attacco per almeno un minuto.
  • Per raggiungere, invece, il livello S2, esso dovrà rimanere immune allo sfondamento per almeno 2,5 minuti.

 

Non solo UNI 14450 e UNI 1143-1

 Le casseforti a norma, per ottenere le certificazioni appena elencate, devono tassativamente montare serrature di alta sicurezza UNI 1300 di grado adeguato al grado.

Per poter rispondere pienamente a quanto sancito dalla UNI 1300, la serratura dovrà aver comprovato la sua resistenza alla manipolazione e all’effrazione distruttiva, alla resistenza elettrica ed elettromagnetica, a fattori fisici, ambientali e agli stress derivanti dal cambio repentino di temperatura. La UNI 1300 prevede una classificazione di 4 livelli di sicurezza per le serrature destinate ai mezziforti certificati: A, B, C e D dove A è il valore più basso.

 

È così importante possedere una cassaforte certificata?

 

La risposta è sì, è molto importante dal momento che la qualità di una cassaforte la si può misurare solo durante uno scasso.

Si consideri il fatto che per ottenere una certificazione occorre, oltre che a sottoporre a prove iniziali e annuali le casseforti, soddisfare rigidi standard controllati annualmente da enti terzi, esterni ai fabbricanti.

In caso contrario, se un produttore proclamerà la grande resistenza delle proprie casseforti prive di certificazione, si tratterà soltanto di pura pubblicità, senza alcuna garanzia di conformità con quanto dichiarato.

Sul mercato sono presenti numerosi modelli, spesso di origine orientale, caratterizzati dal prezzo estremamente competitivo, ma spesso si tratta di prodotti molto carenti dal punto di vista della progettazione e della resistenza agli scassi; in questo caso un controllo della presenza della certificazione potrebbe salvare il consumatore da un acquisto errato.

Inoltre, i benefici derivanti dal possesso di una cassaforte certificata dalle normative europee sono molteplici, uno di questi è inerente alle compagnie d’assicurazione che accettano di assicurare i beni contenuti con premi assicurativi adeguati al grado di certificazione!

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